Planck, un satellite riciclone |
2010-04-26 18:08:08 | |
![]() Spazzatura per la cosmologia, oro colato per l�astrofisica. � il destino dei dati di foreground del telescopio spaziale dell�ESA Planck. Disturbo da rimuovere per i cosmologi, interessati soprattutto al background (la radiazione di fondo dell�universo), i foreground�le sorgenti in primo piano, come galassie, stelle e mezzo interstellare�rappresentano invece per gli astrofisici una fonte impareggiabile d�informazioni. Informazioni come quelle fornite dalle nuove immagini raccolte da Planck di due regioni di formazione stellare relativamente vicine, Orione e Perseo, entrambe nella nostra galassia. �Per la prima volta�, dice Gianfranco De Zotti, astronomo ordinario presso l�INAF-Osservatorio astronomico di Padova, �abbiamo una visione globale di tutta la complessit� dei fenomeni che sono coinvolti nel processo di formazione di nuove stelle. Un processo ancora assai poco conosciuto, perch� dipende da un insieme di fenomeni fisici estremamente difficili da individuare e da ricostruire in modo adeguato�. DOVE NASCONO LE STELLE ![]() Orione vista da Planck ![]() Perseo vista da Planck PLANCK CAMPIONE DI RACCOLTA DIFFERENZIATA Planck � stato progettato e lanciato per studiare il background, ovvero il fondo cosmico a microonde, la fotografia dei primi istanti dell�universo. Ma per ricostruire una fotografia accurata, tutto ci� che fondo non ��e che a esso si sovrappone: appunto, i foreground�dev�essere scrupolosamente sottratto. Attivit�, questa, che ha un nome ben preciso: component separation (separazione delle componenti). Una sorta di �raccolta differenziata� che a Planck riesce egregiamente, grazie alle nove frequenze del suo mosaico di ricevitori, divisi in due strumenti: LFI, finanziato dall�Agenzia Spaziale Italiana e realizzato da un consorzio internazionale sotto la guida di Reno Mandolesi dell�INAF-IASF Bologna, per le frequenze da 30 a 70 GHz; HFI, a guida francese, per le frequenze dai 100 agli 857 GHz. E i ricercatori italiani sono in prima linea anche per quanto riguarda la separazione delle componenti, attivit� coordinata, per Planck, proprio da Gianfranco De Zotti: �I metodi sviluppati in Italia sono molto competitivi, certamente fra i migliori esistenti. E questo ci d� un po� di vantaggio, permettendoci di estrarre i dati astrofisici in modo piuttosto efficiente�. ![]() RISORSE IN RETE:
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